Na vsaki strani je izvirnik pesmi bolj ali manj znanega pesnika, bodisi slovenskega, italijanskega ali druge narodnosti in nekaj različnih inačic ali prevodov njegove pesmi. Pesmi so izpod peresa osmih sodobnih pesnikov obeh spolov.
Šest vprašanj
1. Katera od teh pesmi je izvirnik?
2. Katera pesem na vsakem listu, ne glede če je izvirnik ali varianta-prevod, vam je najbolj všeč?
3. Katera najmanj?
4. Zakaj? Zaželen je odgovor, lahko zelo kratek, ni pa obvezen, če se vam smili čas.
5. Če bom dobila dovolj odgovorov, bom kviz kje objavila (z vašim dovoljenjem seveda).
6. Če pesem slučajno poznate in torej veste, kdo jo je napisal, je sicer zaželeno, da poveste, a še vedno sodi med »pluse«, ker ni lahko identifcirati pesnika, ko ni ob pesmi njegovega imena.
Vnaprej hvala vsem tistim, ki se boste kviza udeležili in mi poslali rezultate.
Med gubami obličja in čela
in ožetimi ustnicami
so razvidne
njegove zatisnjene oči.
Starec posedeva
na klopci
sam
in strmi v morje.
Il vecchio e il mare
Tra le grinze del volto e della fronte
e le smunte labbra
appaiono i suoi due
occhi socchiusi.
Il vecchio indugia
solo soletto
su una panchina
e scruta il mare.
2
SERA
Nel giardino in fiore
stormiscono i rami,
mossi da un alito di vento
sceso dal cielo che effonde
profumi intensi di rose,
il prato è un tripudio di fiori
tra le calde braccia della sera.
SERA
Nel giardino fiorito
sussurrano le fronde
a una mite brezza che piove
dal cielo e sparge
intensi profumi di rose,
il prato è una festa di fiori
nel caldo abbraccio della sera.
LA SERA
Nel giardino adorno di fiori
bisbigliano le fronde
al lieve venticello che spira
dal cielo diffondendo
forti profumi di rose,
il prato è un festival floreale
nel fervido abbraccio della sera.
3
Ha lavato le sue vesti e il suo volto,
si è asciugata i capelli
e le lacrime.
Ha abbracciato la propria immagine
e il giorno corrente.
Il dubbio è diventato suo fratello
e la fede sua sorella.
Di nuovo è diventata
se stessa,
tranquilla
e fatta d’un pezzo.
Di marmo?
Di legno?
Di luce.
Si lavò le vesti e il suo viso,
si asciugò i capelli
e le lacrime.
Abbracciò la propria immagine
e il giorno odierno.
Il dubbio divenne suo fratello
e la fede sua sorella.
Divenne nuovamente
se stessa
e le lacrime.
calma
e tutta di un pezzo.
Di marmo?
Di legno?
Di luce
Še se bi dalo variirati, tudi pesmi v slovenščini. Ni sploh rečeno, da so slovenske pesmi izvirniki. Lahko so ali pa ne. Prepuščam vam presojo in odločitev.
4
SOGNI
Quando veglio mi abbandono
ai sogni e quando dormo
i sogni vengono a trovarmi.
SOGNI
Mentre veglio m’abbandono
ai sogni e mentre dormo
vengono loro a trovare me.
SOGNI
Da sveglio amo sognare,
ma quando mi addormento
vengono a trovarmi i sogni.
SOGNI
Vegliando do libero corso
ai sogni, ma quando mi assopisco
anche i sogni vengono a trovarmi.
5
PICCOLO SCHERMO
Dentro di me la legge etica,
sopra di me l’antenna parabolica.
PICCOLO SCHERMO
La legge morale dentro di me,
l’antenna parabolica sopra di me.
PICCOLO SCHERMO
In me la legge morale
e sopra l’antenna parabolica.
PICCOLO SCHERMO
Le leggi etiche nel mio interiore,
l’antenna parabolica mi sovrasta.
PICCOLO SCHERMO
Nel mio intimo scrupoli morali,
su di me incombe un’antenna parabolica.
6
* * *
sotto il cipresso
un vecchio
nel prato le mucche,
nel cielo le nuvole
che filano
il cipresso è molto verde
la terra molto bruna
il vecchio molto grigio
il cielo molto nuvoloso
le mucche immobili
* * *
un vecchio
sotto il cipresso
nel prato le vacche
leste nuvole
nel cielo
è molto verde il cipresso
molto scura la terra
il vegliardo assai grigio
molto nuvoloso il cielo
e vacche molto calme
* * *
pod cipreso
starec
na pašniku krave
hiteči oblaki
na nebu
zelo zelena je cipresa
zelo temna zemlja
stari mož zelo siv
nebo silno oblačno
in zelo mirne krave
7
* * *
passano i morti
a luci spente e
fanno un cenno,
ma nessuno li vede
e allora fanno un fischio
come di nave a vapore,
portano identiche notizie:
è andata bene
ci siamo persi in un bicchiere
* * *
i morti passano
con le luci spente
facendo un cenno,
però nessuno li scorge
e allora fischiano
come una nave a vapore,
recano uguali notizie:
ce la siamo cavata benissimo
perdendoci in un bicchiere
* * *
i morti di passaggio
con le lampade spente
ci fanno un cenno,
ma dato che nessuno li
vede fischiano come
una nave a vapore,
recapitano identiche notizie:
va tutto bene
ci siamo perduti in un bicchiere
* * *
mrtveci gredo mimo nas
z ugaslimi lučkami in
mahajo nam v pozdrav,
a ne opazi jih nihče
tedaj pa zateglo
zažvižgajo kot parniki,
prinašajo enake novice:
šlo je kot po maslu
izgubili smo se v kozarcu vode
8
* * *
s’inchinano le ore
dentro gli ospedali
e i cimiteri
io sono il centesimo di un gesto
e la parola è un sasso liscio
appiattito
rimbalza sulle tempie
come sull’acqua
* * *
le ore si chinano
negli ospedali
e nei camposanti
io sono il centesimo di un cenno
la parola invece è un ciottolo
levigato e piatto
come sull’acqua
rimbalza sulle tempie
* * *
le ore si piegano
dentro gli ospedali
e nei cimiteri
io sono la centesima parte di
un gesto e la parola è
una pietra piana e uniforme
che rimbalza sulle tempie
come sull’acqua
9
Mani disegnano le tempie, mentre
la linea verticale tra le sopracciglia
corre, sobbalza, scivola fino
alle labbra ammutolite. Fare
della malinconia una vela,
nube leggera, antica, cui porgere
galante il braccio e muovere
incontro al nuovo giorno insieme.
Le mani tracciano le tempie, intanto
la linea perpendicolare corre tra
le sopracciglia, a balzi scivola
fino alle labbra mute. Fare
una vela dalla malinconia,
come nuvola leggera e antica, e offrirle
galantemente il braccio e avviarsi
insieme verso un nuovo giorno.
Una verticale corre tra
le sopracciglia, guizza, scivola
fino alle labbra ammutite,
mentre le mani delineano le tempie.
Trasformare la malinconia in vela, simile
a una lieve nuvola vetusta, alla quale con
garbo porgere il braccio e incamminarsi
assieme incontro a un giorno novello.
10
Praprot dežuje ...
Praprot dežuje na moje oči,
z nežnostjo smrti me napaja.
Žejen poletnega zelenja,
poln gozda in vlažnih senc
se spreminjam v temnega jelena,
ki ga oblaki rišejo na nebo.
Dežuje praprot ...
Dežuje praprot v moje oči,
napaja me z nežnostjo smrti.
Žejen sem poletne zelenine,
v meni gozd in vlažne sence
spremenim se v temnega jelena,
ki ga oblaki narišejo na nebo.
Praprot rosi ...
Praprot rosi na moje oči,
namaka me z milino smrti.
Kako me žeja po poletnem zelenju,
gozda poln in vlažnih senc
spremenim se v temnega jelena
na nebu, narisanega od oblakov.
Rosljanje praproti ...
Rosljanje praproti na moje oči,
napoji me z nežnostjo smrti.
Žeja me po zelenju poletja,
prepoln gozda in mokrih senc
preobrazim se v temačnega jelena,
ki ga na nebu izrišejo oblaki.
Chiarimento
Su ogni pagina c’è una lirica in originale di un poeta più o meno noto, sia sloveno, italiano o d’altra nazionalità, e qualche variazione o traduzione della stessa. Gli originali sono stati composti da otto poeti contemporanei d’ambo i sessi.
Sei domande
1. Quale di queste poesie è l’originale?
2. Quale poesia su ogni foglio, non importa se è l’originale o solo una variante-traduzione, le piace di più?
3. Quale meno di tutte?
4. Perché? Desidererei una risposta, anche brevissima, ma non è obbligatoria, se le manca il tempo.
5. Se riceverò un numero bastante di risposte, pubblicherò il quiz su qualche rivista (con il suo permesso naturalmente).
6. Se per caso conosce la poesia e quindi sa chi è il suo autore, è auspicabile che me lo dica, ma comunque la riterrò bravissimo perché non è facile individuare il poeta quando la poesia viene presentata anonima.
Ringrazio anticipatamente tutti quelli che cercherete di risolvere il quiz e mi
manderete i risultati.
Il mio indirizzo: jolka milič - Partizanska cesta 14 - 6210 Sežana
1
Un vecchio e il mare
Tra le rughe del viso e della fronte
e le labbra spremute
spuntano i due
suoi occhi socchiusi.
Un vecchio si attarda
sulla panchina
solo
scrutando il mare.
Un vecchio e il mare
Tra le pieghe della faccia e la fronte
e labbra emaciate
sbucano entrambi
i suoi occhi socchiusi
Un vecchio solitario
sosta
sulla panchina
e contempla il mare.
Il vecchio e il mare
Tra i solchi sul viso, sulla fronte
e le languide labbra
fanno capolino
i suoi occhi socchiusi.
Sosta il vecchio
su una panchina
solo
fissando il mare.
2
VEČER
V cvetočem vrtu
šelestijo veje,
ziblje jih blaga sapica,
ki je legla z neba in trosi
predirni vonj po vrtnicah,
travnik je eno samo cvetno slavje
v toplem objemu večera.
LA SERA
Nel giardino colmo di fiori
mormorano le chiome frondose
al leggero soffio del vento
che scende dal cielo disseminando
gli intensi effluvi di rose,
il prato è una mostra di fiori
tra le ardenti braccia della sera.
3
Oprala si je oblačila in svoj obraz,
osušila lase
in solze.
Objela je svojo podobo
in današnji dan.
Dvom je postal brat
in vera njena sestra.
Znova je bila
ona sama,
mirna
in iz enega kosa.
Iz marmorja?
Iz lesa?
Iz luči.
Si lavò i vestiti e la faccia,
si asciugò i capelli
e le lacrime
Strinse a sé la propria immagine
e la giornata attuale.
Il dubbio diventò suo fratello
e la fede sua sorella.
Ridiventò
se stessa,
quieta
e fatta di un pezzo.
Di marmo?
Di legno?
Di luminosità
Si potrebbero fare altre variazioni, anche delle poesie in sloveno. Non è detto che le poesie slovene siano gli originali. Forse sì, forse no. Lascio a voi di giudicare e decidere.
4
SANJE
Ko bedim, se vdajam
sanjam in, ko spim,
me sanje pridejo obiskat
SANJE
Ko ne morem spati, zelo rad
sanjarim, a ko zaspim,
pridejo sanje k meni na obisk.
SANJE
Med bedenjem, dam prosto pot
sanjam, a ko zadremljem,
me tudi sanje rade obiščejo.
SANJE
Ko sem nespečen, se prepuščam
sanjam, a ko me sen le premaga,
se z njim pretihotapijo tudi sanje.
5
MALI ZASLON
V meni moralni zakon,
nad menoj pa parabolična antena.
MALI EKRAN
Moralni zakoni v mani,
parabolična antena nad menoj.
MALI ZASLON
Nad menoj parabolična antena,
znotraj mene pa moralni zadržki.
MALI EKRAN
Etični zakon v moji notranjosti,
nad mano pa parabolična antena.
MALI ZASLON
V meni moralne norme,
nad menoj parabolična antena.
6
* * *
sotto un cipresso
un vecchio
una mucca nel pascolo
nuvole veloci
nel cielo
il cipresso è verdissimo
la terra è molto scura
molto grigio il vecchio
il cielo nuvolosissimo
immobili le mucche
* * *
starec
pod cipreso
krave na trati
na nebu bežeči
oblaki
cipresa je zelo zelena
zemlja zelo rjava
starec zelo siv
nebo zelo oblačno
in krave zelo mirne
* * *
pod cipreso vedri
starec
krave na pašniku
na nebu oblaki
ki hitijo
cipresa je na moč zelena
zemlja temno rjava
starec zelo siv
nebo kar se da oblačno
krave pa čisto spokojne
7
* * *
mimo gredo mrliči
z ugaslimi lučmi in
zamahnejo z roko,
a nihče jih ne vidi
in tedaj zatrobijo
kot kakšni parniki,
saj raznašajo enake novice:
dobro smo se odrezali
zgubili smo se v kozarcu
* * *
i morti passando
a luci spente
accennano un saluto,
ma nessuno se n’accorge
e allora emettono un fischio
simile a quello di un vaporetto,
portando le stesse nuove:
ci è andata benone
ci siamo smarriti in un bicchiere.
* * *
passano i defunti
coi lumini spenti
facendoci un cenno,
comunque nessuno li vede
e allora fischiano
come le navi a vapore,
tanto recano identiche notizie:
è andata benissimo
ci siam persi in un bicchiere.
* * *
mrtvaki mimo grejo
v rokah imajo ugasle luči
pomahajo v pozdrav
a kaj, ko jih nihče ne vidi
tedaj začnejo trobiti
kot kakšen parnik
ki raznaša podobne vesti:
izkazali smo se odlično
utopili smo se v žlici vode
8
* * *
klanjajo se ure
v bolnišnicah
in na pokopališčih
jaz sem stotinka kretnje
beseda pa je gladek in
ploski kamen
odbija se na senceh
kot na vodi
* * *
ure se sklanjajo
v bolnicah
in na pokopališčih
stotinka giba sem
a beseda je kot kamem
gladka in ploščata
kot na vodi se
odbija na senceh
* * *
ure se prepogibajo
v bolnišnicah
pa na pokopališčih
jaz sem stoteri del giba
in beseda je ploščat
in enakomeren kamen
ki se odbija na senceh
kakor na vodi
9
Roke izrisujejo sencà, medtem
ko navpična črta med obrvmi
steče, poskakuje, zdrsi do
onemelih ustnic. Narediti
iz otožnosti jadro,
rahel oblak, pradaven, kateremu
galantno ponuditi roko in se
skupaj napotiti naproti novemu dnevu.
Roke rišejo sencà, medtem
ko navpična črta med obrvmi
teče in poskočno zdrsi do
tihih ustnic. Narediti
jadro iz melanholije,
lahno in staro kot oblak, in ji
galantno ponuditi roko in
skupaj odhiteti proti novemu dne.
Navpičnica steče med
obrvmi, šviga, zdrsi
do obnemelih ustnic,
v tem ko roke obkrožijo sencà.
V jadro spremeniti otožnost, podobno
rahlemu in davnemu oblaku, kateremu
vljudno ponuditi roko in se z njim
družno odpraviti naproti novemu dnevu.
10
Le felci piovono...
Le felci piovono sui miei occhi,
mi abbeverano con la tenerezza della morte.
Assetato di verde estivo,
colmo di bosco e di ombre umide
mi tramuto in un oscuro cervo
che le nuvole disegnano sul cielo.
Piovono le felci...
Piovono le felci nei miei occhi,
abbeverandomi con la soavità della morte.
Ho sete di verde estivo,
in me il bosco e ombre roride
mi trasformo in un cervo scuro
che le nubi tracciano nel cielo.
Le felci piovigginano...
Nei miei occhi piovigginano le felci,
m’irrigano con la dolcezza della morte.
Che sete del verde estivo,
ricolmo di selva e di molli ombre
mi trasfiguro in un cervo oscuro
disegnato nel cielo dalle nuvole.
Pioggerellina di felci...
Una pioggerellina di felci sui miei occhi
m’intride teneramente come la morte.
Ho smania del verde d’estate,
pieno di bosco e di fradice ombre
mi muto in un cervo tenebroso,
delineato dalle nubi nel cielo.