OB CVETU CVET, OB LISTU LIST / FIORE ACCANTO A FIORE, FOGLIA ACCANTO A FOGLIA
A TE
A Te che m’insegnavi
a guardare il cielo
quando il sole era allo zenit.
A Te che mi destavi
nelle magiche albe
perché l’aurora
mi lavasse gli occhi.
A Te che schiudendo il pugno
mi hai fatto rotolare
sul cuscino della libertà
e là mi hai lasciato.
Grazie.
LO SO
Lo so come sono lunghe
le strade e dove il tempo
occulta i perduti amori.
Sono in me, recondite
e solitarie. Come uccelli
del male dilaniano le mie
dolorose ferite.
VORRESTI AVERE
Vorresti avere un canto,
ma non sai che il vento
è suo padre,
e non intuisci
che l’acqua del fiume
è sua madre.
Vorresti avere un canto,
ma ignori l’eternità
dell’attesa davanti
alla sua porta.
ARRESTIAMO
Arrestiamo questo fiume
di lacrime. Fermiamo
questo fiume di tristezza.
Guardiamoci negli occhi,
diamoci le mani
apriamo le pesanti porte
dei nostri cuori. Amiamoci,
amiamoci, amiamoci.
DEMOLIAMO
Demoliamo le dighe
per dare ai fiumi
libero corso.
Abbattiamo i ponti
per allargare ai fiumi
il loro panorama.
BALLERÒ
Ballerò con il vento
in una tarda notte d’inverno.
Che mi trascini oltre le alpi
e mi sollevi come una foglia
sopra la montagna e
al riparo della sua chioma
mi accarezzi dolcemente con la mano.
SVUOTERÒ
Vuoterò fino in fondo
la coppa del tempo,
colma di amarezza.
Del resto, non è difficile.
L’addolcisco
con una goccia di dolci
illusioni e bevo, bevo,
ridendo di gusto.
So, cos’è per un beone
una sorsata di vino.
COME UN FIUME
Come un fiume tra le rive
sarai cinta
dalle mie braccia.
Non prigioniera
del fondale come il fiume
e attorniata soltanto
da grigie rocce.
Ma sparsa come
un’enorme goccia
nel mio grembo
e radiosa.
VERRÒ
Verrò una notte
mentre tu dormirai dolcemente.
Quando il mare ruglierà
e la sua furia sbriciolerà la sabbia
e l’onda della passione
strapperà dagli abissi marini
le rocce della scogliera
scrosciando oltre la riva.
Alla finestra
come un trepido uccello
contemplerò il tuo viso
e ti accarezzerò le guance.
SMARRIAMOCI
Smarriamoci
nella plaga dei nostri sogni
e sui cuscini dei verdi prati
sprofondiamo con loro
in un dolce sonno.
PRENDIMI
Prendimi con te.
Sarò il tuo sorso d’acqua
in un giorno di sole.
Prendimi con te,
di notte i tuoi sogni
saranno più dolci.
Prendimi con te,
all’alba, quando sarai
riposato, ti aprirò gli occhi.
È ANCORA TEMPO
È ancora tempo
che con la tua tenera mano
mi accarezzi il volto.
È ancora tempo,
frena la valanga
che si staccherà
dagli occhi.
SE SAPESSI
Se sapessi come
fioriscono i fiori,
sarei il fiore più bello
in cima al monte.
Se sapessi come
si accendono le stelle,
sarei la più bella stella
lassù nel cielo.
CONTINUA A CAREZZARE
Continua a carezzare con la guancia
le mie calde guance.
Bacia ancora i miei
umidi occhi.
Sfiora con le labbra
anche le mie labbra ardenti
e riempi di dolci lacrime
i miei occhi.
LE NUVOLE TEMPORALESCHE
Le nuvole temporalesche
sono dei selvaggi cocchieri.
Basse sulla terra
scorrazzano in carrozze nere.
Schioccano con le fruste
e ci accecano.
C’incutono paura,
così nere e vivaci.
SOLO A CAUSA SUA
Solo a causa sua
si schiudono le corolle.
A causa sua i venti
accarezzano i volti.
A causa sua le farfalline
sono giunte da mondi
lontani in vesti stupende.
Solo a causa sua,
A causa dell’Amore.
SALIAMO IN GROPPA A UN CAVALLO
Saliamo in groppa a un cavallo
e che ci porti attraverso la pianura,
che galoppi oltre la vasta campagna,
senza briglia, senza sella,
ferrato con un ferro d’oro.
COME UN LUPO FAMELICO
Come un lupo famelico
in una notte invernale
ringhia in me
l’amore passionale.
In attesa di aggredire,
di sbranare e di
assaporare la voluttà.
CON TE RIUSCIREI
Con te riuscirei
ad arare gli aridi campi
e saprei incanalare
l’acqua dei miei fiumi
per far germogliare i semi.
Con me, fiore accanto a fiore,
tu, il più bel fiore, fioriresti.
UNA VOLTA
Una volta dal nostro profondo
serpeggiava un fiume impetuoso
e l’acqua limpida
alimentava le rive.
Ci sono ancore le rive,
le nostre scarne facce,
e l’acqua dell’alveo,
le lacrime agli occhi.
UN PUGNO DI DIAMANTI
Ti offro un pugno
di diamanti
per un sorso
dalle tue labbra.
Un pugno di diamanti
è troppo poco
per una lacrima di felicità
negli occhi.
CHI ACCENDE ALL’ALBA
Chi accende al sole
all’alba un falò?
Chi lo guida attraverso il cielo?
Chi alla luna di notte
colora il pallido volto
e con la mano
semina le stelle?
RIFLETTERÒ
Rifletterò che cosa sarò,
dopo aver cessato di esistere.
Forse sarò un uomo,
forse un animale,
forse un albero,
forse solo la terra per l’uomo,
l’animale e l’albero.
ABBRACCIAMI
Abbracciami, affinché
mi sazi tra le tue braccia,
come un albero avvinto
dalla liana, del pressante
contatto di mille fili.
Stringimi ancora più forte,
affinché io esali l’ultimo respiro
e nella dolce morte d’amore
mi addormenti nell’abbraccio
dell’eternità.
I MIEI PENSIERI
I miei pensieri
sono piccole foglie
e sabbia minuta.
Io sono il vento
che li fa vorticare nel cielo.
Riarsi cadono
sui miei terreni
pianeggianti,
là germogliano e
sono soli, soli.
IERI AVREI DOVUTO
Ieri avrei dovuto
convogliarti un fiume
e seminare sulle rive
fiori e erba.
Ieri avrei dovuto
costruire un ponte
ed invitarti
da questa parte,
ora non so davvero
perché non l’abbia fatto.
DIO CERTAMENTE NON SA
Strappai dal suo petto prosperoso
le candide vesti e impietrii.
Ma i pensieri come uno sciame
di scintille incandescenti, prodotte
dal martello di un abile fabbro,
guizzavano nell’anima,
smaniosi di voluttà.
Dio certamente non sa
che cosa abbia creato.
SEGUIAMO LE STELLE
Seguiamo le stelle
quando c’invitano a farlo,
non temiamo la buia notte,
lassù in alto c’è il giorno, il sole,
liberiamoci dalle catene,
strappiamo i legami.
Prevod: Jolka Milič
A TE
A Te che m’insegnavi
a guardare il cielo
quando il sole era allo zenit.
A Te che mi destavi
nelle magiche albe
perché l’aurora
mi lavasse gli occhi.
A Te che schiudendo il pugno
mi hai fatto rotolare
sul cuscino della libertà
e là mi hai lasciato.
Grazie.
LO SO
Lo so come sono lunghe
le strade e dove il tempo
occulta i perduti amori.
Sono in me, recondite
e solitarie. Come uccelli
del male dilaniano le mie
dolorose ferite.
VORRESTI AVERE
Vorresti avere un canto,
ma non sai che il vento
è suo padre,
e non intuisci
che l’acqua del fiume
è sua madre.
Vorresti avere un canto,
ma ignori l’eternità
dell’attesa davanti
alla sua porta.
ARRESTIAMO
Arrestiamo questo fiume
di lacrime. Fermiamo
questo fiume di tristezza.
Guardiamoci negli occhi,
diamoci le mani
apriamo le pesanti porte
dei nostri cuori. Amiamoci,
amiamoci, amiamoci.
DEMOLIAMO
Demoliamo le dighe
per dare ai fiumi
libero corso.
Abbattiamo i ponti
per allargare ai fiumi
il loro panorama.
BALLERÒ
Ballerò con il vento
in una tarda notte d’inverno.
Che mi trascini oltre le alpi
e mi sollevi come una foglia
sopra la montagna e
al riparo della sua chioma
mi accarezzi dolcemente con la mano.
SVUOTERÒ
Vuoterò fino in fondo
la coppa del tempo,
colma di amarezza.
Del resto, non è difficile.
L’addolcisco
con una goccia di dolci
illusioni e bevo, bevo,
ridendo di gusto.
So, cos’è per un beone
una sorsata di vino.
COME UN FIUME
Come un fiume tra le rive
sarai cinta
dalle mie braccia.
Non prigioniera
del fondale come il fiume
e attorniata soltanto
da grigie rocce.
Ma sparsa come
un’enorme goccia
nel mio grembo
e radiosa.
VERRÒ
Verrò una notte
mentre tu dormirai dolcemente.
Quando il mare ruglierà
e la sua furia sbriciolerà la sabbia
e l’onda della passione
strapperà dagli abissi marini
le rocce della scogliera
scrosciando oltre la riva.
Alla finestra
come un trepido uccello
contemplerò il tuo viso
e ti accarezzerò le guance.
SMARRIAMOCI
Smarriamoci
nella plaga dei nostri sogni
e sui cuscini dei verdi prati
sprofondiamo con loro
in un dolce sonno.
PRENDIMI
Prendimi con te.
Sarò il tuo sorso d’acqua
in un giorno di sole.
Prendimi con te,
di notte i tuoi sogni
saranno più dolci.
Prendimi con te,
all’alba, quando sarai
riposato, ti aprirò gli occhi.
È ANCORA TEMPO
È ancora tempo
che con la tua tenera mano
mi accarezzi il volto.
È ancora tempo,
frena la valanga
che si staccherà
dagli occhi.
SE SAPESSI
Se sapessi come
fioriscono i fiori,
sarei il fiore più bello
in cima al monte.
Se sapessi come
si accendono le stelle,
sarei la più bella stella
lassù nel cielo.
CONTINUA A CAREZZARE
Continua a carezzare con la guancia
le mie calde guance.
Bacia ancora i miei
umidi occhi.
Sfiora con le labbra
anche le mie labbra ardenti
e riempi di dolci lacrime
i miei occhi.
LE NUVOLE TEMPORALESCHE
Le nuvole temporalesche
sono dei selvaggi cocchieri.
Basse sulla terra
scorrazzano in carrozze nere.
Schioccano con le fruste
e ci accecano.
C’incutono paura,
così nere e vivaci.
SOLO A CAUSA SUA
Solo a causa sua
si schiudono le corolle.
A causa sua i venti
accarezzano i volti.
A causa sua le farfalline
sono giunte da mondi
lontani in vesti stupende.
Solo a causa sua,
A causa dell’Amore.
SALIAMO IN GROPPA A UN CAVALLO
Saliamo in groppa a un cavallo
e che ci porti attraverso la pianura,
che galoppi oltre la vasta campagna,
senza briglia, senza sella,
ferrato con un ferro d’oro.
COME UN LUPO FAMELICO
Come un lupo famelico
in una notte invernale
ringhia in me
l’amore passionale.
In attesa di aggredire,
di sbranare e di
assaporare la voluttà.
CON TE RIUSCIREI
Con te riuscirei
ad arare gli aridi campi
e saprei incanalare
l’acqua dei miei fiumi
per far germogliare i semi.
Con me, fiore accanto a fiore,
tu, il più bel fiore, fioriresti.
UNA VOLTA
Una volta dal nostro profondo
serpeggiava un fiume impetuoso
e l’acqua limpida
alimentava le rive.
Ci sono ancore le rive,
le nostre scarne facce,
e l’acqua dell’alveo,
le lacrime agli occhi.
UN PUGNO DI DIAMANTI
Ti offro un pugno
di diamanti
per un sorso
dalle tue labbra.
Un pugno di diamanti
è troppo poco
per una lacrima di felicità
negli occhi.
CHI ACCENDE ALL’ALBA
Chi accende al sole
all’alba un falò?
Chi lo guida attraverso il cielo?
Chi alla luna di notte
colora il pallido volto
e con la mano
semina le stelle?
RIFLETTERÒ
Rifletterò che cosa sarò,
dopo aver cessato di esistere.
Forse sarò un uomo,
forse un animale,
forse un albero,
forse solo la terra per l’uomo,
l’animale e l’albero.
ABBRACCIAMI
Abbracciami, affinché
mi sazi tra le tue braccia,
come un albero avvinto
dalla liana, del pressante
contatto di mille fili.
Stringimi ancora più forte,
affinché io esali l’ultimo respiro
e nella dolce morte d’amore
mi addormenti nell’abbraccio
dell’eternità.
I MIEI PENSIERI
I miei pensieri
sono piccole foglie
e sabbia minuta.
Io sono il vento
che li fa vorticare nel cielo.
Riarsi cadono
sui miei terreni
pianeggianti,
là germogliano e
sono soli, soli.
IERI AVREI DOVUTO
Ieri avrei dovuto
convogliarti un fiume
e seminare sulle rive
fiori e erba.
Ieri avrei dovuto
costruire un ponte
ed invitarti
da questa parte,
ora non so davvero
perché non l’abbia fatto.
DIO CERTAMENTE NON SA
Strappai dal suo petto prosperoso
le candide vesti e impietrii.
Ma i pensieri come uno sciame
di scintille incandescenti, prodotte
dal martello di un abile fabbro,
guizzavano nell’anima,
smaniosi di voluttà.
Dio certamente non sa
che cosa abbia creato.
SEGUIAMO LE STELLE
Seguiamo le stelle
quando c’invitano a farlo,
non temiamo la buia notte,
lassù in alto c’è il giorno, il sole,
liberiamoci dalle catene,
strappiamo i legami.